PNRR: fondo per il sostegno alla transizione industriale

PNRR: fondo per il sostegno alla transizione industriale

Adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici

Il 5 febbraio 2025 si aprirà uno sportello per la presentazione di domande relative al Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale, con una dotazione complessiva di 400 milioni di euro. Questo fondo, parte della Misura M1C2 – Investimento 7 del PNRR, mira a promuovere l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche dell’Unione Europea per la lotta ai cambiamenti climatici.

L’operatività del fondo è regolata dal decreto ministeriale del 21 ottobre 2022. Termini e modalità di presentazione delle domande sono definiti dal decreto direttoriale del 23 dicembre 2024.

Apertura delle domande

Le imprese potranno inviare le proprie istanze a partire dalle ore 12:00 del 5 febbraio 2025 tramite la piattaforma online disponibile sul sito di Invitalia. La procedura prevede una valutazione a graduatoria per stabilire l’ordine di ammissione alle successive fasi istruttorie.

La dotazione iniziale di 400 milioni di euro garantirà il sostegno a programmi di investimento orientati alla tutela ambientale, in conformità alle disposizioni della sezione 2.6 del “Quadro Temporaneo” (decisione CE C(2024) 5008 FINAL) e agli articoli 14, 17, 38, 38 bis e 47 del Regolamento GBER n. 651/2014.

Destinatari delle agevolazioni

Le agevolazioni sono rivolte a imprese di qualsiasi dimensione operanti su tutto il territorio nazionale, che soddisfino i seguenti requisiti al momento della domanda:

  • Essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese.
  • Operare nel settore manifatturiero (sezione C della classificazione ATECO 2007).
  • Non essere in liquidazione volontaria o soggette a procedure concorsuali.
  • Non trovarsi in difficoltà al 31 dicembre 2019.
  • Non avere ricevuto aiuti illegali o incompatibili dalla Commissione Europea, non rimborsati o depositati.
  • Essere in regola con gli obblighi contributivi.
  • Non trovarsi nelle condizioni di esclusione previste dal DM 21 ottobre 2022.

Il 40% delle risorse è destinato a progetti localizzati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Inoltre, il 50% dei fondi è riservato alle imprese energivore iscritte nell’elenco della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA).

Obiettivi finanziabili

I programmi di investimento devono essere riferiti a una singola unità produttiva e perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  1. Miglioramento dell’efficienza energetica: riduzione dei consumi energetici nell’esecuzione delle attività d’impresa, in conformità ai limiti previsti dal Titolo II del decreto direttoriale 23 dicembre 2024.
  2. Uso efficiente delle risorse: diminuzione del consumo di risorse, promuovendo il riuso, il riciclo o il recupero di materiali, oppure l’utilizzo di materie prime riciclate, nel rispetto dei limiti indicati dal Titolo III dello stesso decreto.

Gli interventi devono esclusivamente migliorare la tutela ambientale dei processi aziendali e non possono comportare aumenti di capacità produttiva superiori al 20% (o al 2% per gli aiuti basati sul Quadro Temporaneo).

I programmi devono:

  • Essere avviati dopo la presentazione della domanda.
  • Prevedere spese ammissibili tra 3 e 20 milioni di euro.
  • Essere completati entro 36 mesi dalla concessione del contributo (con eventuale proroga di massimo 12 mesi).
  • Rispettare il divieto di doppio finanziamento e i principi del DNSH (“Do No Significant Harm”) del Regolamento (UE) 2020/852.

Spese ammissibili

Sono ammesse alle agevolazioni le spese strettamente connesse alla realizzazione dei programmi, tra cui:

  • Suolo aziendale e relative sistemazioni: fino al 10% dell’investimento totale ammissibile.
  • Opere murarie e assimilate: massimo 40% dell’investimento totale, se funzionali agli obiettivi ambientali.
  • Impianti e attrezzature di nuova fabbricazione.
  • Programmi informatici, brevetti, licenze e know-how.

Sono inoltre ammesse spese per la formazione del personale, inclusi:

  • Costi per formatori e partecipanti.
  • Spese per servizi di consulenza.
  • Costi di personale relativo ai formatori.

Modalità di accesso

Le imprese interessate possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dal numero di obiettivi ambientali perseguiti. La domanda deve essere compilata esclusivamente online sulla piattaforma di Invitalia, accessibile a partire dalle ore 12:00 del 5 febbraio 2025 fino alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025.

Le domande verranno valutate secondo una procedura a graduatoria basata sui punteggi assegnati ai programmi di investimento, determinati in funzione dei risultati ottenuti nei vari ambiti ambientali. In caso di parità di punteggio, la preferenza verrà data alle domande che richiedono contributi agevolativi inferiori.

La graduatoria finale sarà pubblicata sui siti del Ministero e di Invitalia.

Conclusioni

Il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane che desiderano contribuire attivamente alla lotta ai cambiamenti climatici, promuovendo innovazioni orientate alla sostenibilità.

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